TORBAL
Il Torbal è una disciplina sportiva praticata dai non vedenti. Negli anni ottanta erano numerose le squadre piemontesi.
Alla fine del 1979 a Mondovì, con il Centro Sportivo Italiano non vedenti monregalesi, incominciavamo a dibattere il tema “UNO SPORT PER TUTTI” (articolo otto dello statuto del suddetto CSI).
Nel frattempo la FICS, Federazione Italiana Ciechi Sportivi, cercava di ottenere un riconoscimento da parte del Coni.
Lo sport della nascente Federazione si chiamava TORBAL, arrivato in Italia dalla Germania, tramite i colleghi Altoatesini.
Si confrontavano due squadre composte da tre giocatori ciechi cadauna.
Il Torbal si gioca con un pallone sonoro che viene lanciato con le mani e che deve scorrere su un campo lungo mt. 16 per mt. 7, passando sotto a 3 corde, senza mai toccarle o sfiorarle, poste a 40 cm. da terra. Esse sono sistemate parallelamente alla linea di porta. Una esattamente a metà del campo (8 metri) e le altre due a distanza di 2 metri (una a destra e l’altra a sinistra) dalla centrale .
Qualora la palla facesse suonare i campanellini, o semplicemente vibrare le cordicelle, il tiratore dovrà abbandonare il campo, lasciando i due compagni a parare il tiro degli avversari.
Davanti alle 2 porte sono fissati a scacchiera 3 tappeti che servono a posizionare e ad orientare i 3 giocatori, i quali sono muniti di mascherina od occhiali da sci oscurati.
Il terzo fallo si chiama rigore e due giocatori della squadra sono costretti ad uscire per un tiro. Un solo giocatore avrà il compito di parare il tiro avversario.
Compiti dell'Arbitro
L'arbitro segnalerà:
con tre fischi:
l'inizio e la fine della partita.
con due fischi:
l'avvenuta realizzazione del gol
con un solo fischio:
l'interruzione e la ripresa del gioco.
L'arbitro si sistemerà di fronte al tavolo della giuria, consegnando il pallone al guardia-porte alla sua destra; egli lo farà saltellare verso il giocatore a lui più vicino e il gioco inizia.
Il cronometrista annuncerà ad alta voce l'inizio dell'ultimo minuto di gioco ed anche l'ultimo tiro.
Quando la palla non viene trattenuta dall’avversario e ritorna di conseguenza oltre la metà campo viene riconsegnata alla squadra che ha tirato.
Vince chi riesce a realizzare più goal, facendo entrare il pallone nella porta avversaria.
Eventuali contestazioni devono essere presentate entro 5 minuti dalla fine della partita incriminata.
Oggi, dopo una trentina d'anni torna in voga il detto "UNO SPORT PER TUTTI", ora siamo noi ciechi a chiedere a voi che vedete di cimentarvi in questa disciplina, che diventa una prova di sensibilità sensoriale da esperimentarsi per meglio comprendere che la cecità è una minorazione (da qualcuno definita gravissima), ma che in realtà si può superare con serenità.
Si vuole con questo esperimento far provare a chi vede che ci si può anche divertire pur non vedendo: in realtà, la mancanza della vista è una minorazione grave, ma non insopportabile.
Vogliamo tutti migliorarci, anche assieme raggiungeremo questo scopo assai facilmente.