NINO MANERA
Incolmabile lutto
Dopo aver sottoscritto l'atto costitutivo dell'Associazione ricreativo-culturale Monregalese Amici dei Ciechi, proponendo che la sua sigla restasse (A M A C), Nino Manera assai dolorante fisicamente, il 20 gennaio 1993 abbandonava questo mondo, lasciando un vuoto incolmabile.
L'Associazione lo ricorda così:
L'Amac, nel dolore ricorda
Chi trova un amico, trova un tesoro
L'Amac aveva trovato il "suo" tesoro, ed ora l'ha perso. Era l'amico Nino Manera: uomo retto, buono, generoso, intraprendente.
Già prima che sorgesse la nostra Associazione egli si interessò a noi. Quando gli chiedemmo di devolvere il ricavato della tredicesima Solidarmarc del 17 maggio 1987 non solo diede risposta affermativa, ma propose anche una sottoscrizione pubblica attraverso il "suo" giornale Provincia Granda, perché aveva subito compreso che i proventi della camminata non sarebbero stati sufficienti per realizzare il progetto che gli avevamo sottoposto.
Produsse lui la documentazione necessaria per ottenere dal Ministero degli Interni un "favoloso" contributo: 20 milioni.
Nella primavera 1988 egli organizzava una serata musicale che con la partecipazione del pianista Bruno Baudissone e del tenore Mirco Gaggino, nella sala comunale delle conferenze, permetteva di racimolare una piccola, ma significativa somma.
Importante di Nino è sempre stata l'opera di sensibilizzazione dell'opinione pubblica sulle problematiche dei non vedenti, i quali in seguito avrebbero dovuto e potuto avvicinarsi al mondo informatico e usufruire anch'essi dei vantaggi dia tali tecnologie; in concreto, scopo fondamentale dell'Amac sarebbe stato quello di facilitare l'inserimento sociale e culturale dei non vedenti, stampare libri in braille per dare un valido aiuto a chi studia.
L'impegno che l'Amico profuse in questo senso fu ammirevole; ne fanno testimonianza gli eccellenti risultati ottenuti.
Fu sua l'idea di costituire un Comitato Cittadino che coordinasse la raccolta di fondi per acquistare apparecchiature elettroniche braille, e ne assunse la presidenza.
A nome del suddetto Comitato, il 29 gennaio 1989 durante la cerimonia di inaugurazione, consegnava all'Amac tutto il materiale acquistato per un valore di circa "47 milioni" di lire.
La sua firma spicca sull'atto costitutivo dell'Associazione, redatto dal notaio Germano Birone in data 29 dicembre 1988 "e successivamente su quello del 3 novembre 1992".
Rifiutò con fermezza l'incarico di presidente dell'Amac, ma la sua collaborazione, come vicepresidente, non venne mai a mancare.
Si prodigò con uguale slancio in tutte le nostre iniziative;
pagò sempre la tessera di socio sostenitore, versando anche alcuni contributi, chiedendo di non pubblicizzare il proprio nome. Finanziò, fra l'altro, un premio speciale da assegnarsi ad una studentessa che svolse un tema particolarmente veritiero e toccante sulla tematica dell'handicap: "Una scommessa tutta da vincere", Anche questa volta Nino volle rimanere nell'anonimato.
Il suo calore umano era immediatamente percettibile in tutti noi che abbiamo avuto la fortuna di avvicinarlo; di opportunità di stargli vicino ne abbiamo avute parecchie, poiché lui era sempre presente ai nostri incontri con la sua disponibilità e il suo entusiasmo.
Nel dicembre 1992 partecipò, pur già molto sofferente, ad una riunione del consiglio direttivo, dimostrando ancora una volta all'Amac il suo attaccamento indubbiamente profondo, sincero e convinto.
Fiori
Con quel semplice cuscino di fiori che ha accompagnato la salma di Nino dalla sua abitazione (I Gandolfi di Monastero Vasco) al cimitero di Mondovì, l'Amac ha voluto esprimere i propri sentimenti d'affetto e di gratitudine all'amico scomparso, con la certezza d'averlo sempre vicino.
Anche per amor suo e per la riconoscenza che gli dobbiamo, continueremo il lavoro iniziato grazie alla sua sensibilità, generosità, delicatezza ed eccezionale esperienza.
Era nato il 16 luglio 1930;
lavorò anche al quotidiano La Stampa a Torino;
Difese Mondovì a Campanile Sera (trasmissione televisiva degli anni 50)
